Michele Andreaus, professore ordinario,
Ericka Costa, professore associato,
Caterina Pesci, professore associato,
Dipartimento di Economia e Management, Università degli Studi di Trento
Introduzione
Le proprietà collettive e gli usi civici nel territorio dell’EUREGIO gestiscono da secoli le zone alpine in modo collettivo. Le attività svolte da questi enti sono state oggetto di studio nell’ambito del progetto S.I.C.O. (Social Impact on Collective Properties), avviatosi nel 2019 e conclusosi nel 2021. Il progetto si è focalizzato
sulla misurazione dell’impatto sociale e ambientale delle proprietà collettive/usi civici nelle aree alpine di Trentino, Alto Adige e Tirolo. Tale progetto è stato finanziato dall’Euregio e ha visto il coinvolgimento di tre attori della ricerca Alpina: l’Università di Trento (coordinatore), l’Università di Bolzano e l’Accademia Austriaca delle Scienze di Vienna.
Le proprietà collettive e gli usi civici consentono di gestire il territorio in modo alternativo rispetto alla proprietà pubblica o la proprietà privata
individuale in quanto attribuiscono la gestione, e talvolta la proprietà, di un intero territorio alla comunità che lo abita. Il progetto S.I.C.O si è focalizzato sulle aree alpine di Trentino, Alto Adige e Tirolo dove le aree gestite sono tradizionalmente destinate a pascolo o bosco.
Le proprietà collettive attualmente gestiscono l’ambiente naturale nel quale vive un’intera comunità che possiede (senza diritto soggettivo di alienazione), amministra ed usufruisce dei frutti di una determinata area territoriale; mentre gli usi civici consentono alla popolazione di gestire un bene di proprietà altrui traendone un beneficio collettivo (Legge n.168/2017). Tali enti non perseguono finalità di lucro, bensì sono orientati al conseguimento del bene collettivo. Questi enti si configurano come particolarmente attenti alla gestione del territorio in virtù dell’esperienza secolare nel gestire risorse di tipo agro-silvo-pastorale. Tuttavia, nel corso del tempo alla tradizionale gestione legata ad un territorio improntato su un’economia agricola si è associata la gestione dei diversi asset accumulati in forza di lasciti dei membri dell’organizzazione o di riconversione di immobili e terreni presenti sul suolo amministrato. In alcuni casi, infatti, queste organizzazioni oltre essere responsabili della cura dell’ambiente montano, possiedono e amministrano immobili ad uso turistico o commerciale e gestiscono altre attività correlate al territorio. Parallelamente allo sviluppo di attività gestionali complesse e variegate si è assistito ad un’esigenza di maggiore sviluppo di sistemi in grado di dare conto dell’impatto generato sul territorio.
Il progetto S.I.C.O. ha risposto all’esigenza di elaborare una forma di misurazione adatta ad evidenziare i risultati (economico, sociali ed ambientali) ottenuti nella gestione di questi enti la cui complessità è cresciuta nel tempo. La forma di misurazione elaborata nel contesto di questo progetto consente di evidenziare in modo oggettivo i risultati conseguiti in differenti ambiti, non si limita a tenere traccia dei risultati economici in quanto la mission aziendale non è improntata alla massimizzazione del profitto. La possibilità di misurare i diversi risultati conseguiti pone le basi per articolare programmi di miglioramento. Lo strumento di misurazione elaborato, quindi, può essere utile ad identificare problematiche gestionali, nonché inerenti all'ambiente che gli enti oggetto di studio devono preservare e sviluppare.
Peculiarità del progetto
e metodo di ricerca
Il progetto S.I.C.O. si è focalizzato sui territori di Trento, Bolzano e Innsbruck nei quali sono stati individuati i casi di studio che sono divenuti oggetto di approfondimento. Nel territorio di Trento si sono individuati e studiati i casi “pilota”, che sono poi stati replicati in termini metodologici in Alto Adige e Tirolo. In particolare, la metodologia sviluppata nel territorio di Trento ha comportato:
● analisi della documentazione fornita dall’associazione delle A.S.U.C. trentine;
● analisi e della documentazione fornita dalle A.S.U.C. di Faida e Fisto sulle attività svolte;
● raccolta dati attraverso interviste semi-strutturate (di gruppo/singole) a soggetti (interni ed esterni) coinvolti nelle attività delle A.S.U.C. partecipanti;
● codifica di documenti ed interviste finalizzata ad individuare elementi rilevanti ai fini della misurazione di risultati istituzionali, economici, sociali ed ambientali.
La stessa metodologia replicata nei territori di Bolzano e Innsbruck ha consentito di:
● sviluppare di una matrice di indicatori di carattere economico, sociale ed ambientale;
● condividere e raffinare la matrice di indicatori fra i ricercatori coinvolti nel progetto al fine di comprendere il grado di utilizzabilità nei tre territori di riferimento;
● condividere la griglia elaborata dai ricercatori con i membri degli enti coinvolti nel progetto al fine di pervenire ad un set di indicatori finale che avesse una concreta utilità per le organizzazioni oggetto di studio.
Il risultato finale di progetto è consistito nell’elaborazione di una matrice di indicatori concretamente utilizzabile da proprietà collettive e usi civici. Tale matrice è stata oggetto di una proposta di legge locale nel territorio di Trento.
Sintesi dei risultati del progetto
La matrice finale che comprende gli indicatori che si ritiene siano in grado di tenere traccia delle attività fondamentali di queste organizzazioni comprende cinque macroaree: istituzionale, sociale, ambientale, comunicazione ed economica.
Parte degli indicatori sono stati definiti “core” ossia fondamentali, mentre altri sono stati definiti “opzionali” ossia indicatori a corredo e maggior dettaglio dell’informazione fondamentale fornita dagli indicatori “core”. Inoltre, sono stati suddivisi tra indicatori di attività e input, che riguardano le azioni poste in essere, e indicatori di output e outcome, che riguardano i risultati ottenuti. Gli indicatori core definiti sono stati 46 mentre gli indicatori opzionali 91. La logica e la numerosità degli indicatori è meglio dettagliata nella Figura 1.
Il dettaglio degli indicatori è disponibile nel sito web del progetto (www.sicoimpact.eu).
Tuttavia, per meglio comprendere la struttura degli indicatori l’area istituzionale include ad esempio: indicatori riguardanti il numero dei membri, il numero dei membri che partecipano alle attività di gestione, il numero di collaborazioni con le altre istituzioni del territorio. Mentre l’area ambientale comprende indicatori quali ad esempio: la porzione di territorio facente parte di aree protette, la porzione di territorio dedicata a pascolo, la porzione di territorio in cui si svolgono da attività turistiche, il numero di alberi piantati, il quantitativo di legname ricavato dal taglio, il numero e l’estensione dei sentieri manutenuti. Inoltre, nell’area sociale esempi di indicatori sono i seguenti: il numero di volontari e ore di volontariato dedicate alla gestione del territorio, il numero di membri che beneficiano del legname per la costruzione della prima casa, la porzione di territorio o immobili utilizzati a favore della comunità. Poi nell’area della comunicazione a titolo esemplificativo si possono trovare indicatori quali: il numero di eventi realizzati per la comunità, il numero dei partecipanti agli eventi. Infine, la categoria economica prende in esame alcuni indicatori di tipo più tradizionale quali: i ricavi ed i costi o le entrate e le uscite di periodo, i fondi ottenuti da vari enti.
La matrice in sintesi fornisce informazioni istituzionali, sociali ed ambientali su aree di attività di interesse per i territori alpini che lette congiuntamente ad informazioni di tipo economico forniscono un quadro completo rispetto all’attitudine a produrre valore in senso esteso per la comunità e a promuovere una gestione sostenibile del territorio alpino.
La matrice risultato dell’attività di ricerca del progetto S.I.C.O. costituisce un primo tentativo concreto di pervenire ad elementi di misurazione che abbraccino tutte le attività svolte da questi enti. Tale matrice potrebbe essere ulteriormente raffinata ed adattata alle caratteristiche peculiari di organizzazioni simili. Si ritiene, comunque, che questo strumento di misurazione sociale ed ambientale possa essere d’utilità concreta per proprietà collettive ed usi civici dei territori alpini. Inoltre, gli indicatori elaborati possono costituire un ausilio per redigere documenti significativi che tengano traccia dei risultati conseguiti qualora questi enti siano chiamati a fornire informazioni ad altre istituzioni.
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