di Adriana Stefani
Sbocciati qua e la sul territorio provinciale, gli Ecomusei rappresentano una delle risposte più innova-tive alle delicate questioni di coniugazione tra cultura e ambiente, conservazione e sviluppo, identità locale e turismo. Nei 20 anni trascorsi dalla prima normativa emanata dalla Provincia Autonoma di Trento in materia di ecomusei (L.P. n.13 novembre 2000), hanno preso forma e oggi sono attive 9 realtà:
L’Ecomuseo del Vanoi, promosso dal comune di Canal San Bovo, si colloca all’estremità sud-orientale del territorio provinciale, confinante con la provincia di Belluno. Istituito nel 1999 e ricono-sciuto dalla Provincia Autonoma di Trento nel 2002, l’Ecomuseo del Vanoi ha individuato 7 temi per raccontare il proprio patrimonio e attivato siti e punti di interesse per presentarlo. Tra questi il Sentiero etnografico del Vanoi, percorso tra prati, boschi, centri storici, masi e malghe, la Stanza del Sacro per raccogliere gli aspetti più significativi della devozione religiosa, i Mulini di Ronco Cainari, risalenti al XVII sec., visitabili e funzionanti.
L’Ecomuseo della Val di Peio “Piccolo mondo alpino” si trova nell’estremo angolo nord-occidentale del Trentino abbracciato dai monti dell’Ortles-Cevedale e coinvolge l’amministrazione comunale dell’omonima vallata. Riconosciuto dalla Provincia Autonoma di Trento nel 2002, l’Ecomuseo della Val di Peio nasce dall’amore della comunità per la secolare arte della lavorazione del lino. Negli anni successivi l’Ecomuseo ha riattivato siti come Casa Grazioli, il percorso etnografico che unisce Strombiano a Celentino, fra boschi e prati, piccoli insediamenti: chiesette, capitelli votivi, il masso a coppelle, la segheria veneziana di Celledizzo, malga Campo e la collaborazione con il caseifi-cio turnario di Peio Paese.
L’Ecomuseo della Judicaria “Dalle Dolomiti al Garda” si estende dalle Dolomiti di Brenta, nel Parco naturale Adamello-Brenta, fino a due passi dal Lago di Garda. Il paesaggio muta rapidamente, dai noceti del Bleggio ai terrazzamenti della vite e dell’ulivo di Tenno, in un susseguirsi di elementi di rilevante biodiversità. L’Ecomuseo, riconosciuto nel 2002, nel suo percorso ha favorito la messa in re-te dei soggetti locali con il ricco patrimonio ambientale: il Parco fluviale del Sarca, le terme di Coma-no, i biotopi, l’area palafitticola di Fiavé, il borgo medievale di Canale di Tenno, il parco letterario di Lomaso e ben sei castelli fra cui il maniero di Stenico. L’Ecomuseo è stato il promotore della candida-tura che nel 2016 ha portato al riconoscimento di “Riserva biosfera UNESCO” del territorio delle “Al-pi Ledrensi e Judicaria”
L’Ecomuseo Argentario si estende a Nord Est della città di Trento, coinvolgendo le circoscrizioni di Meano e Argentario e i limitrofi comuni di Albiano, Civezzano, Lavis e Fornace. L'Ecomuseo nasce nel 2005 a tutela e valorizzazione dell’area del monte Calisio, nota per il suo valore storico e antropi-co, oltre che naturalistico. Il nome adottato, "Argentario", trova la sua origine nel 1200 d.C. nell'epo-pea mineraria che coinvolse la città di Trento per indicare l’area estrattiva. Oltre alla valorizzazione del patrimonio del sottosuolo, l’Ecomuseo si occupa della cura di siti storico-naturalistici come il Lago di Santa Colomba, i biotopi “Le Grave” e “Monte Barco”, l’Orrido di Ponte Alto e il Giardino dei Ciucioi a Lavis. www.ecoargentario.it
L’Ecomuseo del Lagorai “Nell’antica giurisdizione di Castellalto”, posizionato sul versante meri-dionale della catena del Lagorai, nella media Valsugana, copre il territorio dei comuni di Carzano, Tel-ve, Telve di Sopra e Torcegno, accomunati dall’appartenenza all’antica Giurisdizione di Castellalto. Riconosciuto dalla PAT nel 2007, l’Ecomuseo nasce per valorizzare il territorio e i suoi beni, dal fon-dovalle a vocazione agricola, ai castagneti di mezza montagna fino alle numerose malghe in quota e legandolo alle vicende che hanno segnato le sorti della sua popolazione, dall’epoca medioevale agli anni della prima Guerra mondiale, fino agli ultimi decenni.
L’Ecomuseo del Tesino “Terra di Viaggiatori” comprende i comuni della Conca del Tesino, Val-sugana Orientale: Castello Tesino, Pieve Tesino e Cinte Tesino ed è attivo dal 2012. Il Viaggio, decli-nato dell’attività dell’ambulantato di stampe, di sementi e degli arrotini in bicicletta, per secoli ha costi-tuito la principale risorsa economica della comunità, i suoi abitanti hanno percorso le vie del mondo per offrire la propria mercanzia, ma sempre mantenendo stretti rapporti con le terra d’origine, come raccontato negli allestimenti di “Per Via. Museo Tesino delle Stampe e dell’Ambulantato” e al Museo del Mòleta. Oltre al patrimonio storico-culturale, il Tesino offre un ambiente naturale di pregio, valo-rizzato da biotopi e aree protette nel cuore del Lagorai
L’Ecomuseo della Valsugana. Dalla sorgente di Rava al Brenta, istituito nel 2012, sorge nella “bassa” della Valsugana Orientale coinvolgendo le amministrazioni comunali, un tempo unite nell’antica Giurisdizione di Castel Ivano. L’acqua, che scorre dalle sorgenti di Rava fino al Brenta, co-stituisce il filo tematico dal punto di vista ambientale-naturalistico, e insediativo-produttivo. L’Ecomuseo si propone di recuperare e valorizzare la memoria storica locale, la vita, la cultura e le re-lazioni fra ambiente naturale e ambiente antropizzato, attraverso percorsi tematici, allestimenti e pub-blicazioni a beneficio della comunità locale e dei suoi ospiti.
L’Ecomuseo della Valle dei Laghi, riconosciuto nel 2016, nasce dalla volontà di accrescere il sen-timento d’identità e di appartenenza della comunità ad un territorio di spiccato valore ambientale e sto-rico. La mission ecomuseale unisce la proposta culturale all’esperienza: molti i percorsi tematici trac-ciati sul territorio, ai quali si uniscono le visite alle aziende, i laboratori pratico-creativi rivolti a ragazzi e famiglie. Tra le ultime proposte è doveroso ricordare la Casa Caveau Vino Santo, eccellenza del ter-ritorio e scrigno di storia, saperi e sapori.
L’Ecomuseo Val Meledrio. La via degli imperatori , è stato riconosciuto dalla PAT il 30 agosto 2018. Situato nella parte meridionale della Val di Sole, Trentino Occidentale, nasce per raccontare e mettere in rete il ricco patrimonio del suo territorio. Il percorso etnografico che attraversa il paese di Dimaro accompagna il visitatore in un viaggio nel tempo tra edifici cinquecenteschi, opifici e siti che testimoniano le tradizionali attività produttive, immersi in un contesto ambientale integro, da scoprire e custodire.
Da un punto di vista socio-culturale i territori che ospitano gli ecomusei sono connotati da un background comune, collocati in aree prevalentemente rurali e montane, caratterizzati da un ricco patrimonio naturale e culturale radicato nella storia locale che li rendono unici e peculiari. D’altra parte gli ecomusei, come la maggior parte delle località di montagna, condividono la minaccia dello spopolamento. La scelta politica e strategica di investire sull’esperienza ecomuseale quale strumento di valorizzazione dei beni diffusi sul territorio ha come premessa il coinvolgimento degli abitanti in un processo di consapevolezza e di riconoscimento del proprio patrimonio. Partendo da tale mandato, nel corso degli anni, gli ecomusei hanno creato reti trasversali ed eterogenee di dialogo e di collaborazioni, tra pubblico e privati, tra aziende, singoli cittadini su obiettivi specifici e nell’ambito di un progetto ampio e con finalità condivise.
Gli Ecomusei operano ai margini delle località turistiche più rinomate della nostra Provincia, le loro proposte si rivolgono in prima battuta alla propria comunità e ne supportano le esigenze con attività mirate. Tra queste l’approfondimento scientifico di temi di particolare interesse con allestimenti, pubblicazioni e workshop, presupposti per la creazione di percorsi di visita guidati o percorribili in autonomia, il ripristino e la fruizione di siti ed edifici d’interesse storico-culturale, la trasmissione dei saperi e dei sapori tradizionali, le attività rivolte ai bambini e ai ragazzi, sia in ambito scolastico sia d’intrattenimento estivo, pacchetti turistici a misura di famiglie in grado di far vivere esperienze autentiche. Nel periodo estivo i calendari delle attività si infittiscono per offrire agli ospiti che visitano i territorio stimoli e opportunità per scoprirlo e conoscerlo, assecondando i propri ritmi ed esigenze, requisiti fondamentali per poterlo apprezzare, rispettare e favorire l’instaurazione di nuovi legami affettivi.
Adriana Stefani
Segreteria Rete degli Ecomusei
del Trentino
Comments